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Finale di Partita al San Ferdinando

In scena al Teatro San Ferdinando fino al 15 febbraio, l’atto unico di Samuel Beckett rivive nei toni e nelle sfumature della tradizione teatrale napoletana.

Il teatro come forma di contaminazione. Impresa riuscita quella messa in scena dal regista spagnolo Lluìs Pasqual nella riproposizione di un classico del teatro dell’assurdo con attori volutamente napoletani. L’universale assurdità della condizione umana, esemplata dal testo di Beckett, si incarna nel fatalismo antropologico del vivere napoletano. Un’interpretazione insolita dell’opera Finale di Partita, già rappresentata nell’ambito della scorsa edizione del Napoli Teatro Festival Italia.


Battute sarcastiche in un crescendo di rimandi e di accuse in un linguaggio all’apparenza incomprensibile, in cui però si percepisce un vissuto pregno di angoscia e frustrazione per ognuno dei personaggi. Hamm, cieco e paralitico, rappresenta la non accettazione di un’esistenza ripetitiva, vuota, priva di senso che si trascina oltre il limite temporale in un indecifrabile presente. Clov, il servo sempre in piedi perché non può sedersi, desideroso di fuggire, di andar via verso un fuori - un mondo che forse non esiste - rimane nell’unico luogo dove può vivere. Nagg e Nell, i genitori di Hamm, ridotti a sopravvivere senza gambe, consumano il resto della loro esistenza intrappolati nei bidoni. Personaggi inquietanti, fuori dall’ordinario, umani contro natura per l’ostinazione con cui trascinano l’ultima parte della propria partita con la vita. L’ambiente scarno, privo di quasi tutti gli elementi necessari alla vita quotidiana, indica una scena surreale nella quale ogni uomo può ritrovarsi quando decidere di non vivere. Come l’ipotetico ambiente post disastro nucleare in cui, sembra, Beckett abbia voluto collocare Finale di Partita il cui testo risale al 1957. Si tratta di un’interpretazione largamente condivisa ma non confermata dallo stesso autore. In fondo, l’assurdità della condizione umana travalica epoche e contesti storici particolari.

Convincenti le prove degli attori. Sorprende Lello Arena nelle vesti ingombranti di Hamm. La mimica di scuola napoletana conferisce all’ostile personaggio beckettiano un alone di umana simpatia per la sorte non certo benevola. Ottima l’intesa tra gli attori: in particolare, Gigi De Luca e Angela Pagano (Nagg e Nell) donano al testo una recitazione viscerale, propria del teatro napoletano, il cui effetto contrasta positivamente con la sistematicità del testo e della scena. Bravo Stefano Miglio, il servo Clov, convincente nel voler conferire al suo personaggio la volontà senza riscatto di provare a cambiare lo stato delle cose.

Loredana Orlando

Finale di Partita di Samuel Beckett
Regia di Lluìs Pasqual
Con Lello Arena (Hamm), Gigi De Luca (Nagg), Stefano Miglio (Clov), Angela Pagano (Nell)
Napoli, Teatro San Ferdinando
Fino al 15 febbraio
Per informazioni su orari e costo del biglietto: www.teatrostabilenapoli.it

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