Ven29032024

Agg.:06:47:08

da Legno Storto:

Benvenuto in Medinapoli News !!!

Back Attualità Attualità News Analisi e Commenti La nuova liberazione, tra saltimbanchi e indifferenza

La nuova liberazione, tra saltimbanchi e indifferenza

  • PDF

Doveva essere una grande manifestazione a dimostrazione del favore popolare alla ZTL e al lungomare “libberato” (scippato). I pasdaran di de Magistris, l’immaginifico sindaco di Napoli, si sono impegnati a fondo mettendoci la faccia - ed altro - affinché l’adunata nel Borgo marinari e sul celebre lungomare si materializzasse a mò di raduno papale. Per caricarsi psicologicamente, per giorni hanno rivisto il film Luce sull’arrivo del Führer a Mergellina nel 1938.
Due fitti cordoni di folla plaudente e festosa distesi tra la stazione della Direttissima e la nuovissima Stazione Marittima. La manifestazione filo tedesca più partecipata d’Europa.


L’alto comando arancione dopo aver definito un programma culturale degno del miglior festival dell’Unità, utilizzato sondaggi – tarocco, formulato un aborto di lista di proscrizione per reprobi mercanti, varata una martellante propaganda sui finti benefici derivanti dalla libera Caracciolo in libero Comune, facendo largo uso di toni da bollettino della Vittoria (forse pensando ad A. Diaz), si sentiva come Luigi II di Borbone, principe di Condè, dopo aver preparato i piani per la battaglia di Rocroi.

Ma invece di andare a riposare profondamente come il Gran Condè, i vari coco-feldmarescialli caricavano il dissenso, lancia in resta, dalla pagina facebook dell’Ufficio stampa del Comune di Napoli. Una pagina che dovrebbe garantire pari opportunità nell’informazione a tutte le forze politiche del Consiglio comunale e che invece è stato trasformata da una criticabile (o non si può scrivere?) gestione in un foglio d’ordine per i militanti. Un arengario dove i coco-gerarchetti amano lanciare anatemi contro una silente contrapposizione perché preventivamente e democraticamente bannata. La sostanza risibile delle argomentazioni e la forma spocchiosa di chi di solito è incapace di argomentare per palese carenze di idee non meritano neanche l’accenno di una riflessione.

Arriva la fatidica data del 2 giugno 2012. Scelta non a caso. Furbescamente i Goering, i Ribbentrop, gli Himler da sagra paesana intendevano confondere l’apoteosi della schifezza della loro “festa” con quella della Repubblica. E mal gliene incolse. L’oceanica adunata si è, infatti, rivelata per quel che era: un modestissimo raduno di combattenti e reduci. Non paghi di tanta pochezza, inviavano rabbiosamente un’arrancante colonna di fantozziani ciclisti nel cuore della Napoli borghese (piazza Amedeo) per sottolineare pateticamente una decisione assunta contro il bene generale della città.
Un episodio questo che è riuscito a strappare qualche sorrisetto in omaggio al duo Filini-Fantocci.

Se vivessimo in un paese serio, di fronte a cotanto fallimento ed al nulla eterno della politica arancione, siffatta compagnia avrebbe abbandonato la scena da tempo e spontaneamente. Purtroppo non lo siamo ed i fischi vengono scambiati per applausi.

Dopo l’anno primo della rivoluzione arancione, il sindaco di via Caracciolo e la sua nomenklatura continuano ossessivamente a cianciare di un “brand” Napoli apprezzato e richiesto nel mondo evitando accuratamente però di dar conto su i costi ed i ricavi della finta Coppa America. Ignorando o dimenticando che Napoli, larga, aperta, magnifica, distesa come un anfiteatro nel suo golfo, col Vesuvio fumante sullo sfondo e le isole che brillavano come stelle senza tempo tutto intorno, (è) la città dei sogni, del mito, dell’antico sempiterno.

Non gli eventi ma le peculiarità naturali, paesaggistiche e storiche da secoli costituiscono la smisurata forza magnetica di Napoli. Un “brand” che l’incapacità dei suoi amministratori non è riuscito a svalutare malgrado l’impegno profuso.

Natura, paesaggio e storia. Un trinomio che avrebbe richiesto una reale e radicale rivoluzione nel modo di gestire il bene pubblico attraverso interventi – realizzati e non annunciati - di tutela e conservazione del patrimonio storico e architettonico, di valorizzazione degli operatori culturali provenienti dalle nostre eccellenti accademie artistiche e musicali, implementando le attività culturali di enti e istituzioni con i programmi dei tour operator, con la creazione di infrastrutture in grado di ridurre “democraticamente” l’entità dei flussi di traffico senza ideologismi.

Per questo, dopo la lezioncina del 2 giugno ed un salutare e doveroso bagno di umiltà, il sindaco de Magistris, dovrebbe chiamare a raccolta le intelligenze migliori dei prestigiosi atenei partenopei, i cittadini liberi dalle catene del pregiudizio e dell’interesse personale, gli imprenditori illuminati e soprattutto disposti a correre l’alea dell’impresa, per affasciarli in un unico, grande progetto condiviso di riscatto per Napoli.
Insieme si può, ma mandi a casa gli inutili e spocchiosi cortigiani.

Lidio Aramu

 

mediformazione

Giornalista AAA
Diventare Giornalista...

Ambiente pulito

Mela verde
La differenziata come frutto...

Editoria Digitale

JA Teline IV
per diventare Editori FaidaTE...

Moda & Stile

Moda Modella
Quando la moda non è immagine...