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Forum delle Culture, 16 milioni per un programma che non c’è

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Buio fitto sulla gestione dei fondi e sul calendario delle attività per il grande evento in programma da settembre 2013 ad aprile 2014.

A pochi giorni dall’avvio del Forum delle Culture 2013, il 7 luglio, così come annunciato dal Sindaco de Magistris, appena un mese fa, durante la conferenza stampa della nuova stagione teatrale del Teatro San Carlo - «Ve lo dico in maniera ufficiosa, apriremo qui il Forum con un evento che presenteremo la settimana prossima» (giugno 2013) -, non è dato sapere quale sarà l’evento inaugurale della kermesse internazionale.

L’unica certezza è costituita dall’ingente somma stanziata, tramite i fondi PAC, dalla Giunta regionale e ripartiti tra il Comune di Napoli e la Regione Campania. Per la gestione dei fondi è stato firmato di recente (aprile 2013) un protocollo d’intesa tra le due amministrazioni, nel quale si è stabilito che spetteranno 11 milioni al Comune per l’organizzazione degli eventi sul territorio cittadino e 5 milioni alla Regione per coordinare gli eventi nei siti che rientrano nel patrimonio dell’Unesco. Un accordo giunto soltanto a tre mesi dall’ipotetico avvio del Forum, nonostante le reiterate reprimenda giunte dalla direttrice della Fundaciò Forum Universal de las Cultures (fondazione detentrice del format), Mireia Belil, dovute alla lentezza della macchina organizzativa della manifestazione. Tale ritardo viene imputato dall’assessore alla Cultura della Regione, Caterina Miraglia, al fatto che «la Fondazione ha visto succedersi più presidenti. La Regione Campania - prosegue l’assessora - ha un programma che due anni fa ebbe l’ok dalla commissione di tecnici di altissimo profilo culturale» (Corriere del Mezzogiorno.it, 24 giugno 2013). Programma, tuttavia, di cui nessuno è a conoscenza. Immediata la replica del neo assessore comunale alla Cultura, Nino Daniele, il quale ha assicurato l’impegno del Comune e della Fondazione con la preparazione dei bandi, garantendo che “a fine settembre saremo nel pieno delle attività, anche prima”. (Cormez.it, 24 giugno 2013). Se l’inaugurazione del Forum - prima dell’avvio ufficiale previsto per la fine di settembre in concomitanza con il settantesimo anniversario delle Quattro Giornate di Napoli - è stata programmata per il 7 luglio, quando vedrà la luce “il pieno delle attività” preannunciato da Daniele?

DUBBI SULLA GESTIONE DEI FONDI - Nonostante le rassicurazioni fornite dal Sindaco, il quale ha prontamente ribadito che i fondi europei saranno destinati unicamente agli operatori della città, cresce il malumore tra quanti temono una gestione poco trasparente dei soldi pubblici. Un’interrogazione è giunta tra le sale occupate dell’ex Asilo Filangieri, l’edificio originariamente sede del Forum, dai lavoratori dell’immateriale - collettivo La Balena - in merito alla politica perseguita dalla giunta comunale sull’organizzazione dei Grandi Eventi. Gli operatori dello spettacolo - promotori dell’Assemblea pubblica del 1 luglio, cui è seguita una scarsa partecipazione collettiva - chiedono un monitoraggio sulla regolarità dei bandi gara e su come vengono investiti i fondi pubblici.

Singolare che la protesta in nome della legalità e della trasparenza provenga dagli occupanti la struttura in vico Maffei
che dell’uso arbitrario del diritto ne hanno fatto vanto con la complicità della giunta arancione di cui, ora, deprecano usi e costumi. Il motivo per il quale il Collettivo solleva la protesta contro l’amministrazione demagistriana è il mancato coinvolgimento degli operatori del settore culturale nelle attività previste per il Forum.

CRONISTORIA - Un silenzio sul programma che accompagna la gestione del Forum delle Culture sin dall’assegnazione del format alla città di Napoli nel 2007. A partire da allora, poco o nulla si è fatto in vista della preparazione dell’evento mentre molto si è speso in deleghe e nomine varie. Basti ricordare la nascita della Fondazione, destinata alla gestione organizzativa della rassegna, di cui Nicola Oddati - assessore alla Cultura della giunta Jervolino - era il Presidente per poi lasciare l’incarico a causa dei contrasti con l’amministrazione di de Magistris. Della gestione di Oddati rimangono i 2 milioni di debiti che gravano sulla Fondazione e l’assenza del programma di riqualificazione del centro storico che si sarebbe dovuto realizzare al costo di 100 milioni di euro. In ossequio alla rivoluzione civile propagandata dal Sindaco arancione, viene successivamente nominato il cantautore Roberto Vecchioni. Nomina votata a creare soprattutto un interesse mediatico che non tarderà ad arrivare per le dimissioni da Presidente dell’artista, in seguito alle polemiche dovute al compenso pattuito per l’incarico di 220 mila euro (cifra smentita dall’interessato). Di fatto, la Fondazione viene commissariata e la gestione della macchina organizzativa del Forum assunta direttamente da de Magistris, affiancato dal commissario della Fondazione Forum di Napoli, Alessandro Puca.

Un evento sul quale gravano incertezze, dubbi, assenza di programmazione a fronte dell’ingente stanziamento di fondi pubblici. Una condotta politica in linea, d’altronde, con il modus operandi promosso dall’amministrazione de Magistris, esperta nell’organizzazione dei Grandi Eventi dal discutibile impatto territoriale di cui non rimane traccia tranne nell’aumento dei debiti delle casse comunali.

 

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