L'ambizione di una "città ideale", si può affermare che accompagna l'uomo lungo tutta la storia della civiltà, fin da quando, già nella remota antichità, ha dovuto confrontarsi con situazioni e problematiche che emergevano dallo strutturarsi in comunità.Per noi gente semplice e comune è una dovuta speranza di vita, per chi vive nella città di Napoli è una amara illusione.
Lo attesta l'ultima vicenda "RIFIUTI" che ci ha marchiati inesorabilmente, che ha scritto uno spiacevole capitolo di storia della metropoli più famosa al mondo, per il suo lungomare meraviglioso, per il suo sovrano dormiente che domina il paesaggio e lo caratterizza con un suo incostrastato e incontrollabile pericolo.
Ma la maggior parte dei suoi sudditi continuano a ignorarlo, anzi lo sfidano insidiandosi con il loro cemento selvaggio e con la scelleratezza nell'appestare l'ambiente con i roghi dei rifiuti. Tutto ciò, come da consueta sfida alla Madre Natura che, come le nostre pazienti mamme, tollerano e tollerano. Fino a quando non si sà. Ma prima o poi succederà. e la storia che lo afferma e lo confermerà.
Una semplice foglia gialla, al di fuori degli schemi classici che la vuole di colore verde. Un attimo di riflessione veloce sulla potenza della natura e sulla varietà delle razze umane e vegetali. Da una immagine reale e semplice che esprime tutta la grandezza della creazione umana e pone tante domande sull'esistenza.
Quale scienziato potrà mai eguagliare tale creazione. Quale Università riesce a insegnare tale meraviglia.
A quale accademico bisogna rivolgersi per un tale capolavoro che è nato prima di tutte le scienze umane.
Facciamo finta di niente è meglio.