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Approvazione sul filo di lana per la “manovra salva Italia”

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Il decreto sulle disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici viene approvato in extremis alla Camera.

Giornata convulsa quella vissuta dal premier Mario Monti durante la votazione alla Camera del decreto “lacrime e sangue” sulla manovra economica di fine anno. Rispetto al voto di fiducia di un mese fa, all’atto dell’insediamento dell’esecutivo tecnico, il governo ha registrato un considerevole calo di fiducia: 61 voti in meno alla Camera contro i 556 dello scorso mese, 88 i voti contrari. Entro Natale il decreto dovrà essere definitivamente approvato al Senato.

Il calo di consensi all’atto della votazione ha costretto Monti ad uscire dal riserbo con cui s’è presentato agli italiani, replicando con un “non mi sento affatto disperato” all’ex capo del governo, Berlusconi, il quale ha cercato di cogliere immediatamente le difficoltà del nuovo esecutivo. In effetti, Monti non è rimasto sorpreso dai voti contrari provenienti dalle fila di Lega e Italia dei Valori, ampiamente annunciati, quanto dall’assenza di 26 deputati del Popolo delle libertà. Tra questi figurano Giulio Tremonti e Paolo Romani. D’altronde, sul finire della votazione intorno alle ore 22 si sono registrati 130 deputati assenti (124 assenti, tra cui 3 di Futuro e libertà e 2 del Partito democratico, e 6 in missione). In meno di un mese il governo tecnico ha eroso una parte della fiducia accordatogli al fine di portare avanti le riforme necessarie per far uscire l’Italia dal disastro dei conti pubblici. Forse proprio la natura restrittiva, impopolare dei provvedimenti economici ha condizionato lo svolgimento fino all’ultimo incerto delle votazioni.

Il Presidente Monti non a caso ha invitato le forze politiche alla distensione, dopo le critiche ricevute da Dario Franceschini in merito alla frattura creatasi tra politici e tecnici. “So che non devo dire noi e voi, ma è solo questione tecnica. Siamo tutti accomunati dalla stessa intrapresa”, ha dichiarato il Premier. Non si lascia scoraggiare, il Professore, al punto da sostenere con forza il decreto varato in Consiglio dei Ministri ritenendo di aver tutelato la previdenza degli italiani e che “con i conti in ordine, l’Italia si salverà”.

Solo attraverso il risanamento, argomenta ancora Monti, l’economia italiana può essere rilanciata. Infatti nella manovra sono compresi almeno 10 miliardo a sostegno della crescita delle imprese e dell’occupazione. In queste misure v’è spazio anche per le liberalizzazioni per ora allo stadio iniziale, ma presenti nell’agenda governativa. “Le faremo insieme,- dichiara Monti- non contro qualcuno ma a favore di tutti. Pensare che per superare la crisi serva proteggere singoli settori, è un’illusione”.

Intanto sempre nella stessa giornata il governo è stato battuto su un ordine del giorno della Lega per esentare dal pagamento dell’Imu le abitazione dei disabili. L’odg è passato con 512 voti favorevoli. Respinti altri odg presentati dalla Lega ed all’Idv sulla tassazione degli immobili di proprietà della Chiesa. Tuttavia, è stata accolta una proposta bipartisan, Pd-Pdl, nella quale si valuta l’opportunità di rivedere la questione inerente al pagamento dell’Imu sugli immobili parzialmente utilizzati a fini commerciali da parte degli enti ecclesiastici e delle organizzazioni no-profit.

 

Loredana Orlando

 

 

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