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Alessandro Ciuti (Tea Party) "Non siamo un partito. Un voto a Monti? 3!"

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Intervista ad Alessandro Ciuti, coordinatore di Tea Party Lombardia, è uno dei leader di questo nuovo movimento che sta raccogliendo sempre più adesioni ed interesse, distinguendosi per le sue proposte radicalmente liberali.

Alessandro Ciuti, ma cosa sono i "Tea Party"?
I Tea party sono un movimento non un partito. Un movimento che si ispira ai principi liberali e che riassume la sua mission principale in "Meno Stato, Meno Tasse e più Libertà".

Da chi è promosso in Italia?
E’ un movimento che nasce dal basso completamente decentrato, libero ed aperto a chiunque. In Italia nasce dall'iniziativa di David Mazzerelli e altri ragazzi di Prato che ispirandosi all'esperienza americana dei Tea Party Patriots hanno creduto in questa idea e con zero euro hanno organizzato il primo tea party in italia. Questo avveniva nel maggio 2010, oggi il movimento è presente in tutto il territorio nazionale e ha organizzato più di 200 eventi sui temi della libertà economica ed individuale.

Ma politicamente come vi posizionate?
Tea party non è e non sarà mai partito. Il movimento non nasce per correre in campagna elettorale ma per aggregare e costruire insieme una piattaforma liberale di riferimento per tutti coloro che condividono i nostri valori. Politicamente siamo dunque trasversali. Siamo aperti al dialogo con tutti da destra a sinistra senza pregiudizi. Siamo pronti alla collaborazione con chiunque condivida i nostri temi e le nostre istanze: la lotta contro lo statatlismo e l'oppressione fiscale. In tutto ciò Tea Party rimane libero ed indipendente, non ha e non vuole padrini di alcun genere e non si riconosce in nessun partito tradizionale.

Che voto assegnerebbe (motivandolo) al Governo Monti?
Al governo Monti ad oggi darei un 3. Tre punti gli valgono per l'intervento sulle pensioni, non altro. Lo chiamo intervento perchè è tutto fuorchè una riforma: una riforma dovrebbe andare ad incidere sulla struttura sistemica dell'impianto previdenziale italiano, per esempio rivedendo il sistema a ripartizione avvicinandolo ad un sistema a capitalizzazione. La "riforma" Fornero non cambia di una virgola il metodo ma recepisce le indicazioni venute dall'Europa sull'equilibrio dei conti e applica il famoso "refuso Di Sacconi" abbandonato l'anno scorso dal precedente governo. In tutto ciò era un intervento da fare per cui, anche se di critiche da fare ce ne sono, riconosciamogli almeno questo. Su tutto il resto non trovo alcun motivo per asseganre nuovi punti per alzare il voto. La riforma del lavoro è una bufala pazzesca. Le liberalizzazioni una barzelletta. La politica estera non c'è. La spending review si propone di tagliare, forse, solo 4 miliardi di euro di sprechi su 800 miliardi stimati. La pressione fiscale è al 70% e lo spread in risalita intorno ai 460/470 punti base. Le aziende chiudono o fuggono all'estero. Gli imprenditori si suicidano e per far fronte all'emergenza terremoto non si trova di meglio che alzare le accise sul carburante. Devo continuare?

Penso che basti...e dell'ultimo Berlusconi cosa ne pensa?
Berlusconi ha vinto ed infiammato gli animi dei suoi sostenitori con campagne elettorali e programmi liberali. Ha vinto su quelle basi. Il suo tradimento sta nell'aver poi governato da socialista senza realizzare la rivoluzione liberale.

Ma nell'Italia di oggi c'è qualche figura che vi ispira a cui vi sentite culturalmente vicini?
Culturalmente siamo vicini all'istituto Bruno Leoni con cui collaboriamo assiduamente. Per cui posso citare Oscar Giannino che ne è l'esponente più conosciuto. Per esempio a breve organizzeremo delle tappe tea party per promuovere il nuovo libro targato IBL, che si intitola "Sudditi" che sarà presentato ufficialmente da Giannino a Roma il 6 Giugno. Per il resto Tea party non ha una posizione "ufficiale" su questi temi perchè come dicevo il movimento è libero e decentrato, per cui nell'ambito del pensiero liberale ognuno ha le sue preferenze e la sua sensibilità. Io per esempio, come anche altri, mi definisco un liberale libertario, seguo sempre con interesse le iniziative del movimento Libertario. Altri rifermenti culturali sono anche Adam Smith Society, la Fondazione "Vincenzo Scoppa", i Comitati della Libertà ed altri. La galassia culturale è vasta. Quella politica attualmente non fornisce altrettanta varietà e credibilità.

Quindi tornando al movimento è tutto molto free: ci si organizza in loco e si promuove un incontro, senza tante perdite di tempo?
Esatto. Il coordinamento nazionale e quelli regionali servono come supporto logistico ai gruppi sul territorio. Ma non esiste una vera e propria gerarchia, solo dei punti di riferimento che avendo dato disponibilità si spendono sul territorio per aiutare a promuovere nuove iniziattive. Sul nostro sito ufficiale www.teapartyitalia.it e sul gruppo facebook si trovano tutte le informazioni utili a riguardo.

C'è chi vede nei tea party lo spirito della primissima Forza Italia, condivide?
Oggi sono tutti in cerca della nuova forza Italia: c'è chi leggo sui giornali all'interno del Pdl vede in grillo la nuova forza italia....il che non è molto lusinghiero per quanto riguarda FI.Con Tea Party ci sono enormi differenze per il contesto politico, sociale e tecnologico. Una grande differenza è che forza italia è nata intorno ad una persona certamente straordinaria ma pur sempre unica e non ripetibile; Tea party nasce spontaneamente dal basso per aggregare persone intorno ad una cultura di riferimento, creare un grande network liberale che possa essere riferimento culturale e movimentista per la promozione di una vera rivoluzione liberale. E' una differenza sostanziale se si vuole avere un respiro di lungo periodo cosa che Forza Italia non aveva tant'è che la spinta liberale degli inizi è andata a spegnersi in fretta.

Non siete un partito e non volete diventarlo ma se ci fosse l'opportunità di sedere in Parlamento quale sarebbe la vostra(o sua personale) prima proposta di legge?
Questo giochino va bene se si vuol continuare a ragionare come i vecchi politicanti che per acchiappare consenso sono pronti a promettere qualsiasi cosa. Guardi sono capace anch'io. La mia prima proposta di legge sarebbe azzeramento dei contributi pubblici ai partiti. sono abbastanza populista?? Il problema non è la prima proposta di legge. Il problema è avere una visione d'insieme. Le potrei rispondere abbassare le tasse: ma so bene che abbassare le tasse non è possibile se non si riduce drasticamente la spesa pubblica improduttiva, cioè circa il 75%. Crede davvero che una cosa del genere si possa imporre con un decreto legge dalla sera alla mattina? La gente deve abituarsi a ragionare con la propria testa.

Paolo Martone
02/06/2012

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