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Roghi rifiuti: il vescovo di Aversa si appella all'Europa

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Maurizio Patriciello, parroco della periferia di Caivano, ha reso noto la lettera del Vescovo di Aversa inviata al Presidente del Parlamento Europeo.

OGGETTO: PETIZIONE AL PARLAMENTO EUROPEO PER IL CONTASTO DELLO SMALTIMENTO ILLECITO DEI RIFIUTI TOSSICI INDUSTRIALI INTERRATI O DATI ALLE FIAMME NELLE PROVINCE DI NAPOLI E CASERTA.

La Diocesi di Aversa conta circa seicentomila abitanti distribuiti tra le province di Napoli e Caserta. E’ un territorio ed una parte del meridione d’Italia con elevata densità di popolazione. A nome di questa popolazione, dei sacerdoti che curano le comunità parrocchiali distribuite sul territorio diocesano e dei fedeli delle altre diocesi vicine e confinanti, Le scrivo per sottoporre all’attenzione del Parlamento Europeo un gravissimo problema che sta assumendo le dimensioni di un vero disastro ambientale e umanitario. Mi riferisco all’angosciante dramma della presenza di rifiuti tossici industriali abbandonati in spazi destinati alla vita pubblica o al lavoro agricolo, che vengono poi bruciati e interrati nelle nostre campagne come nelle periferie delle città.


Altissimi roghi di tonnellate di pneumatici, pellami e stracci intrisi di sostanze liquide mortalmente tossici, bruciano di giorno e di notte rendendo l’aria tossica e irrespirabile. La campagna geme. La gente scappa via o si rintana in casa per non inalare il veleno sprigionato. Il popolo è allo stremo. Sfiduciato, stanco, depresso.
Sono aumentate a dismisura malattie come il diabete, infertilità maschile e, soprattutto, vari tipi di tumore. In questa striscia di terra - con una popolazione tra le più giovani di Italia - si muore più che altrove. La camorra, questa triste realtà con la quale siamo costretti a convivere da sempre, permette e sostiene questo scempio per i suoi interessi economici. In questo modo, infatti, vengono smaltiti illegalmente, e a poco prezzo, i rifiuti industriali di tante aziende del Nord e del Sud Italia.

Le amministrazioni locali da anni non riescono - e lo confessano pubblicamente - a risolvere questo dramma assurdo e dolorosissimo per mancanza di fondi, di personale, di mezzi.

Il problema non riguarda, purtroppo, solamente noi. A ridosso di questi roghi infernali, infatti, nei campi gli agricoltori coltivano ortaggi, verdure e frutta che finiscono sulle tavole dei consumatori ignari e indifesi.

Facendomi voce di chi soffre vengo a chiederle di interessare il Parlamento Europeo per dare una svolta a questa trappola dalla quale, da anni, non sappiamo liberarci.

Gli interessi sono tanti. C’è, purtroppo, gente collusa e corrotta, o, forse, solamente timorosa e pigra. Noi vogliamo che la nostra gente possa vivere in serenità e godere degli stessi diritti degli altri cittadini europei.

Attendo fiducioso un riscontro a questa lettera accompagnata anche da cen

tinaia di firme dei cittadini.
Aversa 20 settembre 2012
Mons. Angelo SPINILLO

 

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