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A Quarto voto galeotto

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È stato eletto con 385 voti di preferenza in consiglio comunale a Quarto, Armando Chiaro, 48 anni, candidato del PdL e coordinatore locale del partito, arrestato insieme ad altre 39 persone con l'accusa di essere un "colletto bianco" affiliato al potente clan camorristico dei Polverino. Il candidato a sindaco della sua coalizione (centro-destra), falcidiata dagli arresti e commissariata con un senatore nominato in fretta e furia “garante per la legalità”, ha ottenuto il 59% dei consensi ed è stato eletto trionfalmente al primo turno. Chiaro, che si trova nel carcere di Ariano Irpino, è accusato da un pentito di essere andato in Spagna a chiedere al capoclan Giuseppe Polverino il permesso di poter riaprire a Quarto una discarica illegale, peraltro già sotto sequestro giudiziario.

Dopo l’arresto, sui suoi manifesti ancora affissi ai muri della cittadina erano apparse scritte a caratteri cubitali che lo incoraggiavano per la campagna elettorale e assicuravano la piena solidarietà da parte dei cittadini. Detto e fatto: la promessa è stata mantenuta. Tocca al nuovo consiglio comunale decidere, indipendentemente da quel che potrebbe stabilire il tribunale del riesame, se estromettere o no il consigliere agli arresti. A Napoli sono tre le inchieste avviate dalla procura sul problema delle liste sporche e del voto inquinato.

Sconcerto è stato palesato dalla senetrice del Pd, Fortuna Incostante: «È certamente grave che questa persona abbia raccolto un consenso tale da poter sedere in consiglio. Ma è altrettanto inaccettabile il silenzio dei dirigenti di fronte a questa vicenda. Perchè i vertici del partito di Chiaro non si dissociano da questo 'successo' che contribuisce ad accrescere la zona d'ombra attorno al Pdl in Campania? Il Pd non consentirà che su questa vicenda cali il silenzio e, soprattutto, si batterà affinchè non si consegni Napoli a questa destra», conclude la Incostante.

Sulla vicenda è intervenuta anche la senatrice del Pd, Teresa Armato, componente della Commissione Antimafia: «Non solo il governo non si è adoperato per evitare che la campagna elettorale per le amministrative 2011 nella provincia di Napoli si svolgesse in un clima di collusioni, ma con grande preoccupazione apprendiamo che un candidato del Pdl, tale Armando Chiaro, arrestato a ridosso delle stesse elezioni con l'accusa di essere un presunto affiliato al clan camorristico dei Polverino, è stato eletto a Quarto ottenendo un largo consenso».

La Armato, la settimana scorsa, ha presentato una interrogazione urgente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Ministro dell'Interno Maroni. «Si tratta di uno scenario dai connotati davvero inquietanti - ha aggiunto - di fronte al quale il governo e il Pdl continuano a tacere. Oggi ho presentato in Parlamento un'altra interrogazione per chiedere al governo di verificare che le elezioni del 15 e 16 maggio 2011 si siano svolte senza condizionamenti da parte della criminalità organizzata, soprattutto a seguito delle ultime intercettazioni denunciate dagli inquirenti locali tra l'eletto Armando Chiaro e il Presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro, aventi ad oggetto la strategia politica per il rinnovo del consiglio comunale di Quarto».
17 Maggio 2011

 

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