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Attualità

de Magistris: «Quartieri Spagnoli come Montmartre»

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«I Quartieri Spagnoli diventeranno come Montmartre». È uno dei progetti del sindaco di Napoli per riqualificare l’area del centro storico cittadino. Passeggiando tra i vicoli del degradato rione partenopeo, de Magistris ha rivelato di voler rendere la zona simile a quella del celebre quartiere di Parigi. «Si tratta di un progetto a lungo termine – ha ammesso il sindaco – che richiederà molto lavoro e prevederà innanzitutto una raccolta differenziata spinta». Una decisione avvenuta anche grazie alle iniziative dei residenti che hanno ripulito le strade dai cumuli di spazzatura fermi da giorni e organizzato una raccolta differenziata autogestita.

De Magistris, l'apparenza sopra Napoli

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Oliviero Toscani fotografa il nuovo sindaco di Napoli in una versione inedita
Mentre Napoli vive il dramma dei rifiuti, de Magistris pensa bene di fare da modello per Oliviero Toscani con un sacco dell'immondizia e l'espressione fiera degna di un rivoluzionario risorgimentale.  Come se quella immagine si possa trasformare in un riscatto per la città, simbolo del vento che è cambiato e della risoluzione di un problema. Niente di tutto questo, da quella immagine traspare solo la smisurata voglia di protagonismo del sindaco, disposto a qualunque cosa pur di apparire, anche calpestando - ove ce ne fosse ancora bisogno - l'immagine di Napoli.

Rifiuti, De Magistris tradito dagli amici (altro che Bossi)

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di Luca Maurelli
I rifiuti di Napoli? Tranquilli, li prende la “compagna” Marta, sindaco di Genova. Attenzione, però: vuole solo immondizia pulita, ordinata e non puzzolente, niente pannolini sporchi e bucce di banana, eh!
In un afflato di solidarietà, la prima cittadina del capoluogo ligure, Marta Vincenzi, un paio di giorni fa, più che una mano ha teso un guanto di velluto al collega di Napoli, Luigi De Magistris, da un mese e mezzo sprofondato in una città ai limiti del collasso sanitario.

Fortini: «Serve una discarica da un milione di tonnellate»

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di Gianluca Abate da il Corriere del Mezzogiorno
L’unica soluzione «per garantire 18 mesi di autosufficienza alla provincia di Napoli» è la realizzazione di «una discarica che abbia una capacità di almeno un milione di tonnellate».
E lì che andrebbero portati i rifiuti, «per avere la possibilità nel frattempo di svuotare gli Stir e avviare la biostabilizzazione». E già, perché i rifiuti che escono da quegli impianti, quelli che vengono inviati fuori regione e che qualcuno vorrebbe mettere nelle cave, ad oggi «non sono biostabilizzati». Tradotto dal linguaggio tecnico, significa che «gli impianti di tritovagliatura non sono capaci di trattare il rifiuto e renderlo innocuo dal punto di vista ambientale». Parola di Daniele Fortini, amministratore delegato di Asìa, che queste cose le ha dette durante un’audizione davanti alla commissione d’inchiesta sui rifiuti.

Il diritto di non aiutare De Magistris

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di Gianluigi Paragone da Libero
Berlusconi ha detto che la questione dei rifiuti è una emergenza nazionale. Nazionale? E perché mai? Forse solo perché tutta l’Italia ci perde la faccia, per il resto il problema è tutto napoletano.
In tanti vorrebbero che l’Italia s’accollasse un po’ di monnezza partenopea cosicché mal comune diventa mezzo gaudio.