L'esperienza di Diversamente Speleo del 2012

Nel 2012 è toccato alle grotte di Bellagra.
Caratteristica è una depressione carsica, la valle del Pantano dove, fino al inizio del ‘900, esisteva un lago, prosciugato nel 1911 per utilizzazione agricola.
Da questo piccolo bacino e da un suo emissario sotterraneo si è originato un fenomeno di carsismo naturale “le Grotte dell’Arco”, lunghe quasi 1.000 m.
Sono denominate “Grotte dell’Arco” perché ad una trentina di metri più a valle dalla sua entrata, si trova un arco naturale di pietra.

La visita delle grotte risulta estremamente suggestiva per la ricchezza di stalattiti, stalagmiti, inghiottitoi, camere e per l'osservazione della fauna di grotta in particolare chirotteri, anfibi e ancora micro e mesofauna tipica di tale strutture. Lo sviluppo della grotta è soprattutto in lunghezza piuttosto che in profondità consentendo un accesso relativamente agevole.

“L’anno scorso – racconta Alfredo Giansante di Arcotenda Onlus - abbiamo accolto con piacere ed entusiasmo l'idea di portare i ragazzi disabili in questo luogo incantevole. Per noi di Arcotenda Onlus, questo gruppo di speleologi formato da ‘mattacchioni’  rappresenta un modo diverso e anche un nuovo accesso per sensibilizzare la collettività sull’importanza dell’abbattimento delle barriere architettoniche, sfidando la legge di gravità … con passione e allegria come fa appunto Diversamente Speleo”.

Tante le emozioni  come sottolinea Giansante. Una su tutte quella per alcuni dei partecipanti con disabilità di vincere dei preconcetti e alcune “paure” come quella del buio e dell’ignoto.

Ma anche l’emozione di affrontare una sfida con l’aiuto dei ragazzi di Diversamente Speleo, che “ci hanno permesso di vedere angoli della natura  per noi impensabili ed inimmaginabili. Da Frassassi ci aspettiamo un bel bis emotivo come a Bellagra. In più sarà sicuramente un’occasione di messa alla prova delle nostre capacità di sfida e di lotta come persone con disabilità”.