"Il Palazzo di via Foria andava ritirato dall'asta"

  • Prec.
  • 1 of 2
  • Succ.

Il caso dell'Hotel Real Orto Botanico sollevato dall'architetto e consigliere comunale, Gaetano Troncone. L'immobile venduto a prezzo di saldo nel 2012
Cosa spinge un'amministrazione comunale a vendere un immobile di particolare pregio, recentemente ristrutturato, a un prezzo pari a meno della metà del suo reale valore? Lo stato di dissesto delle casse comunali non costituiscono una motivazione valida per la vendita affrettata, semmai costituiscono un'aggravante per il depauperamento del patrimonio immobiliare. Eppure è quanto avvenuto a Napoli con la cessione dell'immobile che ospita l'Hotel Real Orto Botanico, di cui si è occupato MediNapoli appena due giorni fa.

La denuncia del consigliere comunale Gaetano Troncone, presidente della Commissione Diritti e Sicurezza del Consiglio Comunale, contenuta in un'interrogazione urgente sulle procedure seguite dall'amministrazione comunale per la vendita dell'immobile risalente al '700 e valutato come bene di interesse storico, ha trovato riscontro nella risposta degli uffici tecnici del Comune e anche del neo assessore al Patrimonio, Alessandro Fucito.

Il Mattino del primo luglio riporta la posizione del rappresentante della giunta, che riconosce "la bontà delle argomentazioni di Troncone. La procedura si è avviata nel 2011", con l'avvio del piano di dismissione dei beni del Comune. "Il fatto - continua Fucito - si è verificato perché al terzo incanto si fa una media tra il valore di mercato e il valore inventariale del bene. In questo senso il regolamento va rivisto. Non possiamo cambiare il piano di dismissione ma lo dobbiamo rendere socialmente equo. Dobbiamo ottenere il massimo risultato possibile dalla vendita delle case".

Ma c'è di più. Roberto Di Lorenzo, dirigente del Servizio manutenzione del patrimonio comunale, in una lettera del 31 maggio 2012 inviata ai vertici di Palazzo San Giacomo, esprimeva serie perplessità sulla vendita: "Già a settembre 2011 in seguito all'offerta presentata dalla Cavour srl esternammo tali considerazioni, proponendo il ritiro dell'immobile dall'asta". È il passaggio saliente della missiva, nella quale il valore di mercato dell'immobile viene stimato in 5 milioni 650 mila euro, vale a dire quasi un milione in più rispetto alla precedente stima datata 2008, realizzata in previsione della vendita. Per il dirigente l'offerta di acquisto era pertanto "irricevibile e l'immobile andrebbe ritirato da un'eventuale prossima vendita all'asta".

L'invito del dirigente è caduto nel vuoto, nonostante la facoltà attribuita al Comune di bloccare l'asta dopo aver verificato che l'offerta pervenuta è troppo lontana dal valore effettivo del bene. Troncone si chiede "perché l'amministrazione comunale non abbia esercitato la sue prerogative". Una domanda alla quale ancora manca una risposta.


Articolo MediNapoli 29 giugno 2013


Articolo Il Mattino 1 luglio 2013