I decreti in materia di incentivo sulle energie rinnovabili approvati nella manovra salva-Italia dello scorso dicembre potrebbero apportare un piccolo sconto sulle tariffe dell’energia elettrica. Si tratterebbe di una percentuale minima di risparmio per quelle aziende che già usufruiscono dell’incentivo pari a 0,1 centesimi per il fotovoltaico e a 0,2 cent per altre fonti per ogni kwh di energia incentivata.
Un risparmio non irrisorio in tempi di spending review. I fondi ricavati consentiranno di finanziare l’attività di controllo del Gse (Gestore dei servizi energetici), inserita nella componente A3 delle bollette, al fine di alleggerire la spesa energetica per le famiglie. Infatti nel decreto sul fotovoltaico è incluso un piccolo articolo, il numero 10, nel quale vi è scritto che «per la copertura di oneri di gestione, verifica e controllo in capo al Gse, i soggetti responsabili che accedono alle tariffe incentivanti sono tenuti a corrispondere allo stesso Gse, a decorrere da luglio 2012, un contributo di 0,1 centesimi per ogni kwh di energia incentivata».
L’obiettivo è far diminuire, seppur sensibilmente, proprio la componente A3 della bolletta poiché sarà il Gse ad incassare i ricavi dei contributi a carico dei soggetti che usufruiscono dell’incentivo.
Lo stesso discorso vale per le fonti non fotovoltaiche il cui contributo aumenta di 0,2 centesimi per ogni kwh di energia incentivata a partire dal 2013. Per gli operatori che intendono avvalersi dell’incentivo i decreti prevedono, inoltre, il pagamento variabile del contributo a seconda delle dimensioni dell’impianto. Se si tratta di un impianto per il fotovoltaico, il contributo per le spese di istruttoria è di 5 euro per ogni kwh di potenza nominale dell’impianto fino a 20 kw, mentre è previsto un contributo di 2 euro per ogni kw di potenza eccedente i 20 kw.
Loredana Orlando