De Magistris: candidato dirompente, sindaco evanescente

Dopo sette mesi al governo della città la rivoluzione appare sempre più sbiadita
Luigi De Magistris aveva promesso la “rivoluzione”, voleva “scassare tutto” e diventare l’alfiere di un nuovo meridionalismo sinistroide e populista, ma anche sanguigno e schietto. Voleva risolvere l’emergenza rifiuti con la sola differenziata e in pochissimo tempo, portare Obama e l’America’s Cup sotto il Vesuvio, inaugurare la democrazia partecipata delle assemblee del popolo, far rinascere il centro storico con una maxi ZTL, ridare dignità a Napoli e farla diventare “il laboratorio” di una nuova sinistra fuori dalle vecchie logiche partitocratiche. Voleva e dice di voler fare anche tante altre cose, ma dopo sette mesi da Sindaco è tempo di qualche bilancio e lo score dell’ex pm è fortemente deficitario. De Magistris è stato un candidato dalla forza dirompente, un uragano che si è abbattuto sulle elezioni per la carica di Sindaco ridicolizzando la sinistra tradizionale per poi travolgere al ballottaggio Gianni Lettieri, candidato competente e concreto ma supportato dal solito ed inconsistente centrodestra napoletano.


Uno dei suoi “capolavori” è stato riuscire ad accreditarsi come uomo nuovo  della politica,  nonostante fosse supportato da partiti come l’IDV e Rifondazione Comunista che nella mala gestione della città sotto la Jervolino c’entravano eccome.

La soluzione al problema per antonomasia, l’emergenza rifiuti, era semplice e rassicurante: raccolta differenziata, da subito e porta a porta. Facile come bere un bicchier d’acqua. In sei mesi si sarebbe dovuto arrivare ad un fantasmagorico 70% partendo dallo scarso 20% della precedente Giunta. Chiusura totale su termovalorizzatori o altri impianti, bastava differenziare. Dopo sei mesi la differenziata è quasi allo stesso livello di prima, il porta a porta è stato ampliato solamente a tutto il quartiere di Scampia (già coperto in parte dal maggio scorso) e il Comune non ha nemmeno predisposto un impianto di compostaggio. Il presidente di ASIA Raphael Rossi, nominato da De Magistris, viene silurato ad inizio anno. Un fallimento colossale.

Vista la “mala parata” si è deciso di prendere in prestito una delle proposte di Lettieri: spedire nella fase iniziale i rifiuti all’estero. Quando in campagna elettorale Lettieri ne facevo cenno veniva  ridicolizzato dall’ex pm, convertitosi poi all’idea una volta divenuto Sindaco.
Trovata l’idea e la destinazione (l’Olanda) si aspetta solo la partenza: doveva essere a settembre, poi ottobre, poi novembre, dicembre ed infine l’anno nuovo. Per il momento si è saputo che la prima nave è partita dall'Olanda, con destinazione il porto di Napoli. Che tipo di rifiuti caricherà (solo secco, che potrebbe essere bruciato tranquillamente ad Acerra, o anche l'umido che costituisce il vero problema della nostra città?), quando ripartirà alla volta dell'Olanda e con che modalità non è dato sapere visto che è stato posto il segreto militare. Alla faccia della democrazia partecipativa.

Il tutto mentre da Bruxelles la Commissione Europea, accortasi che il problema non si sta risolvendo ma nemmeno affrontando con la giusta solerzia, ha dato all’Italia due mesi di tempo per mettere in atto azioni concrete e risolutive, pena una multa colossale. A fine gennaio sapremo.

L’altra utopia demagistriana, la democrazia partecipata delle assemblee del popolo, si è afflosciata quasi subito, nonostante l’incessante opera propagandistica dell’Assessore competente Alberto Lucarelli. Iniziativa per lo più ideologica, fumosa e sostanzialmente inutile. In tanti ci hanno creduto, alcuni iniziano ad avanzare il ragionevole dubbio che si trattasse di pura demagogia.

Su Obama a Napoli stendiamo un velo pietoso, aria fritta allo stato puro. Premesso che la visita di un Presidente USA è sempre un grande evento, prima di fare queste sparate un politico appena accorto dovrebbe verficarne la fattibilità.

Discutibile anche la nomina di Vecchioni a Presidente del Forum delle Culture, per due motivi: 1)non è di Napoli e se si voleva affidare l’incarico ad un artista o un intellettuale piùttosto sarebbe stato meglio scegliere un napoletano, a Milano non penso nominerebbero un napoletano alla presidenza dell’Expo Universale; 2) Vecchioni ha fatto attivamente campagna elettorale per De Magistris e per Pisapia nella sua Milano, premiare un artista così “organico” e schierato è inopportuno e degno delle peggiori pratiche della vecchia politica che il Sindaco aveva detto di voler scardinare. Ma sono tanti i suoi sostenitori passati all'incasso. L'azzeramento dei cda di quasi tutte le partecipate del Comune, con la nomina di suoi referenti, è lì a dimostrarlo.

La ZTL del centro storico è un disastro, i commercianti denunciano un calo delle vendite del 70%, l’insicurezza è cresciuta perché con la chiusura alle auto diverse strade sono diventate terra di nessuno, il traffico è peggiorato, i trasporti per farla funzionare sono insufficienti e i costi anche per i residenti sono molto alti.

Mancano progetti, manca una visione, manca una strategia. Dal Sindaco non sono mai arrivate proposte concrete per creare sviluppo e attrarre investimenti, la prima cosa che un Sindaco di una città come Napoli dovrebbe pensare.
Solo annunci, nomine sbagliate, utopie e sparate propagandistiche. Dopo sette mesi il candidato dirompente si è rivelato un Sindaco evanescente.
Paolo Martone