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da Legno Storto:

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(In)giustizia è fatta

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Il giudice sportivo rigetta il ricorso del Palermo e conferma la vittoria e la promozione del Frosinone in Serie A.

L’ennesima occasione persa. Non può che essere questo il pensiero comune nel leggere il comunicato del giudice sportivo di Serie B Emilio Battaglia.
Respinto il ricorso presentato immediatamente dopo la gara dal Palermo, che chiedeva la vittoria a tavolino o, quantomeno, la ripetizione della partita. Omologato, dunque, il 2-0 a favore del Frosinone, che ritorna così nella massima serie due anni dopo la prima fugace apparizione. Inoltre, 25.000 euro di multa e due gare a porte chiuse per i laziali e 10.000 euro di ammenda a Raffaele Maiello per il lancio di palloni in campo.
Tale verdetto, verso il quale vi era un’attesa febbrile, pone fine al campionato di Serie B 2017/2018. Almeno per il momento, dato che il procuratore federale Giuseppe Pecoraro ha deciso di non archiviare l’indagine sui messaggi inviati da Emanuele Calaiò e Fabio Ceravolo (calciatori del Parma) a Filippo De Col e Alberto Masi (tesserati con lo Spezia) alla vigilia del match tra le due squadre, valevole per l’ultima giornata della stagione regolare, che ha regalato ai ducali la terza promozione consecutiva a scapito proprio del Frosinone. I deferimenti potrebbero aprire scenari clamorosi, destinati a ridefinire gli organici sia della Serie A sia della Serie B del prossimo anno. E anche questa volta il Palermo potrebbe essere spettatore molto interessato.

Road to Mosca

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Russia-Arabia Saudita dà il via alla 21° edizione del Mondiale. La Germania campione in carica, il Brasile e la Spagna sono le favorite. Ma occhio all’Argentina di Messi, alla Francia di Griezmann e alle immancabili sorprese e favole che la rassegna iridata riserva.

Caccia alla Germania. Ѐ questo l’obiettivo delle trentuno rivali della Mannschaft, che brama, invece, di bissare il titolo del 2014 e raggiungere il Brasile in testa all’albo d’oro della competizione, staccando così l’Italia. Già, l’Italia. Dopo 60 anni il Mondiale non avrà ai nastri di partenza la Nazionale azzurra, sconfitta nel play off dalla Svezia e appena ripartita con Roberto Mancini alla guida.
L’assenza dell’Italia non è l’unica a far rumore. Mancano, infatti, altre tre big del palcoscenico planetario: l’Olanda, tre volte finalista perdente, il Cile, bicampione del Sudamerica in carica, e gli Stati Uniti, alla costante e affannosa ricerca di un consolidamento della propria reputazione anche nel settore calcistico.
Ma si sa, gli assenti hanno sempre torto. Meglio, quindi, concentrarsi sulle selezioni presenti.

¡Y viva España!

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Champions League, Europa League, Supercoppa Europea e Mondiale per Club: negli ultimi cinque anni 18 volte su 19 sono stati conquistati da squadre spagnole. Un dominio che ha radici lontane e che sembra difficilmente intaccabile.

Madrid "caput mundi". La locuzione latina, coniata nel 61 d.C. da Marco Anneo Lucano nella sua Pharsalia per definire il primato di Roma, ben si addice alla capitale spagnola e alla sua supremazia nel mondo del calcio.
Real vincitore della Champions League per la terza volta consecutiva, la quarta nelle ultime cinque edizioni, la tredicesima in assoluto, di fatto il doppio della prima inseguitrice nell’albo d’oro, il Milan, fermo a sette da undici anni e alle prese con le beghe del fair play finanziario, che rendono complicato immaginare un immediato ritorno ai massimi livelli.
Atletico vincitore dell’Europa League per la terza volta in assoluto e al secondo posto nell’albo d’oro della competizione con Juventus, Inter e Liverpool e alle spalle del solo Siviglia, in testa con cinque trionfi.

I numeri non sbagliano mai. Teorema che trova ulteriore conferma se si allarga il discorso all’ultimo quinquennio e all’intero movimento spagnolo.

L'importanza di saper vincere

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Ambiente e mentalità: il crollo del Napoli e il settimo scudetto consecutivo della Juventus

22 aprile 2018. Allianz Stadium di Torino. Juventus-Napoli 0-1. Marcatore: Koulibaly al 90’.
Ecco il gol che ha deciso lo scontro diretto e il campionato. Ma non con il finale auspicato e sognato da Napoli e dal Napoli.
Caroselli, fuochi d’artificio, tuffi nelle fontane, bagni di folla nelle strade della città partenopea e oltre 10.000 tifosi all’aeroporto di Capodichino ad accogliere i giocatori di ritorno da Torino.
Immagini molto suggestive, che hanno mostrato tutto il calore e la passione del popolo azzurro nei confronti della squadra.
Inoltre, c’era un ulteriore motivo per festeggiare, trattandosi del primo successo e dei primi punti conquistati nel nuovo impianto juventino, inaugurato nel 2011.

La prima volta non si scorda mai

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Il Benevento retrocede in Serie B con quattro giornate di anticipo, ma raccoglie gli applausi e i consensi dei tifosi e degli addetti ai lavori

Maggior numero di sconfitte consecutive da inizio campionato, maggior numero di sconfitte complessive, maggior numero di sconfitte in trasferta, maggior numero di reti subite, maggior numero di reti subite in casa, minor punteggio in classifica, minor numero di punti conquistati in trasferta, peggior differenza reti.
Una sfilza infinita di record negativi: il primo è già stato raggiunto a novembre per via dei 14 KO iniziali, triste primato europeo, mentre gli altri sono da evitare in questo finale di stagione.

Annata fallimentare. Sarebbe questo il pensiero comune di tutti di fronte a statistiche così impietose, ma a Benevento i sentimenti prevalenti sono dignità e onore, entrambi largamente manifestati con gli applausi e i cori ai giocatori al termine delle recenti sfide con Sassuolo, Atalanta e Milan.