Napoli niente drammi ma basta scuse

La sconfitta di Genova non è un dramma, i rossoblu sono una squadra dalle buone individualità che può creare problemi a chiunque. Detto ciò sarebbe giusto aspettarsi di più da un Napoli oggettivamente sotto tono per quasi tutta la partita.

La difesa ha steccato di brutto, il calo di rendimento di Cannavaro e Campagnaro rispetto ai loro standard è evidente, le marcature sono saltate in maniera imbarazzante lasciando spesso campo libero ai genoani. L’eurogoal di Palacio è una prodezza su cui una difesa ha poche colpe ma anche in quel caso con movimenti più rapidi ed aggressivi si poteva evitare che tirasse in porta, un disastro nel secondo e nel terzo goal subito dove le marcature  invece sono state totalmente inesistenti.

Giornata storta? Periodo negativo? Capita a tutti, mancano ancora tantissime partite, ben 18, una vita. Ciò che trovo insopportabile sono le scusanti, in primis quella delle Champions. Il discorso poteva reggere, con tutte le ragioni, fino a metà dicembre. Adesso non più. L’ultima partita di Champions risale al 7 dicembre (Villareal-Napoli), da allora solo campionato e Coppa Italia intervallate dalla pausa natalizia(dove in teoria si recuperano energie).

Il Napoli dal 7 dicembre ha avuto lo stesso numero di impegni delle sue principali concorrenti, ha quasi sempre pochi indisponibili (grande plauso allo staff) e il calendario era abbastanza favorevole. Il rendimento è stato sotto le aspettative e trovare sempre giustificazioni alle defaillance sembra quasi una resa. Al Napoli il campionato non interessa più? Il terzo posto è troppo lontano e le motivazioni si trovano solo in coppa o nei big match? Probabile, ma cercando scuse si deresponsabilizza la squadra, che ha tutte le possibilità di fare 9 punti contro Bologna, Siena e Genoa invece dei 2 ottenuti(a fatica).
I risultati vanno e vengono, la mentalità deve restare vincente, e se si perde non ci si può sempre autoassolvere. E’irritante e pericoloso. Questa stagione è già da considerarsi positiva, essere arrivati agli ottavi di Champions League in un girone difficilissimo vale come un trofeo per una squadra forte ma esordiente. La crescita è un processo graduale che necessita di anni, società e squadra lo sanno e meritano un grazie infinito per quanto fatto finora. Il Napoli non può vincere sempre, ma non deve mai rassegnarsi a perdere.

Paolo Martone

31/01/2012