Napoli torna a sperare

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Non è stato necessario salire fino al sole per rubare il sacro fuoco. E’ stata sufficiente la convocazione di una conferenza stampa sui problemi creati dalle insensate decisioni del sindaco di Napoli per vedere riemergere la passione che accende i cuori.

Sentimento che ha permeato l’impegno degli organizzatori – prima tra i pari Lucilla Parlato – ed ha infiammato i toni degli interventi dei rappresentanti dei sei movimenti (Insorgenza Civile, Associazione Lotta Piccole Illegalità, Napoli Punto e a Capo, Comitato Civico Posillipo, Assoutenti e Movimento Napoli @ Tua) coprotagonisti dell’incontro-stampa.


La location è evocativa. Piazza dei Martiri, il salotto borghese di Napoli. All’ombra del monumento che ricorda i martiri del ’99, si è quindi radunata una piccola folla formata da giornalisti della carta stampata e del web, da sostenitori delle sei associazioni provenienti da diversi quartieri di Napoli ma coesi da un grande amore per Napoli.

In questa agorà si sono rievocati, come i grani di un doloroso rosario, quelli che non pochi napoletani reputano atti delittuosi compiuti dal sindaco de Magistris contro la storia, l’economia, la salute del popolo napoletano.

A Lucilla Parlato è toccato l’onere d’illustrare, seppur sinteticamente, il pregevole dossier di Insorgenza Civile sulla mancanza di trasparenza dei costi e dei benefici ascrivibili alla Vuitton cup. Aspetti questi che sono stati oggetto di un documentato e corposo esposto alla Corte dei Conti presentato dall’avvocato Nappi dell’Alpi. Mauro e Guerini hanno invece rappresentato efficacemente le numerose violazioni di legge compiute che, di fatto, impediscono la mobilità del cittadino e riconfigurano la città medievalmente con l’isolamento delle municipalità. Antonio Di Gennaro di Assoutenti ha competentemente tratteggiato l’incompatibilità della Ztl con le norme del codice e gli effetti perversi dell’incremento del traffico sulle arterie stradali percorribili in termini d’inquinamento dell’aria. La democrazia negata è stato invece il tema trattato da Sergio Fedele dell’associazione Napoli Punto a Capo. La strana “democrazia partecipata” è stata ampiamente illustrata attraverso il documentato resoconto di Marco Catizone del Movimento Napoli@Tua sull’aberrata gestione della pagina dell’Ufficio Stampa del Comune di Napoli. Lungi dall’essere posta a servizio dell’intero Consiglio comunale essa è gestita in modo fazioso, militante ed al dissenso si riservano censure e lezioncine di morale e belle maniere.
Tutte iniziative che dannunzianamente capo hanno. Gli esposti sono stati inoltrati, altri seguiranno. Quanto prima conosceremo i verdetti della Magistratura.

Certo, in politica dover ricorrere alla Procura della Repubblica per ottenere il rispetto di leggi e regolamenti, non è un bel segnale. E’ l’evidente sintomo di una democrazia malata; dell’esistenza di un vallo profondo tra paese reale e legale. Ma oggi, nel panorama cloroformizzato dell’opinione pubblica napoletana e di uno scenario politico disarmante, è scoccata una scintilla che presto potrebbe diventare una vigorosa fiamma. La fiamma della passione civile, dell’amore irrefrenabile, della giustizia e della libertà per Napoli.
Lidio Aramu