MIBAC: "All'Istituto di Studi Filosofici 1.200.000 euro nel 2011. Altri fondi nel 2012"

L’impegno del Ministero dei Beni Culturali per l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici
Il Ministero dei Beni Culturali ha diffuso una nota sulla vicenda riguardante l'Istituto Italiano di Studi Filosofici, all'indomani delle polemiche suscitate dalla chiusura della Biblioteca ricavata in ben 14 appartamenti, per un fitto annuo di 200 mila euro, e delle notizie, riportate da numerosi organi di stampa, che illustrano la gravissima situazione di  crisi a cui è pervenuta la vita dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli. Il Ministro Ornaghi ha chiesto ai competenti uffici una relazione dalla quale si evince che, per quanto riguarda il MiBAC, "nel 2011 è stato erogato all’Istituto, con legge speciale, un contributo straordinario di 1.200.000 euro, mentre l’Istituto stesso - in precedenza non finanziato dal Ministero, bensì da altri organismi dello Stato - riceverà dal 2012 un contributo ordinario di 75.000 euro, ritagliato nell’ambito della cosiddetta ‘tabella triennale’, con la quale viene sostenuto un rilevante numero di altri istituti e centri di ricerca culturale del nostro Paese".


Il contributo previsto dalla legge speciale e il nuovo contributo ordinario - continua la nota - non sono certamente in grado di far fronte all’odierna situazione critica, garantendo la necessaria continuità alle attività dell’Istituto. Per tale ragione il Ministro, accogliendo l’invito formulato da numerosi intellettuali e scrittori, si farà parte sollecita sia nel promuovere e favorire ogni atto legislativo che miri a risolvere la situazione in modo duraturo, sia nel dare avvio e partecipare attivamente - attraverso la propria Direzione Generale per le biblioteche, gli istituti culturali e il diritto d’autore – a un’iniziativa congiunta con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, con la Regione Campania, con gli Enti locali interessati e con l’Istituto stesso, al fine di individuare la sede più adeguata al prestigio nazionale e internazionale della biblioteca, di reperire le risorse economiche più urgenti e di consentire nel futuro la migliore programmazione e gestione dei fondi disponibili".

Il vero nodo è rappresentato proprio nel passaggio finale: consentire in futuro la migliore programmazione e gestione dei fondi disponibili. A quanto pare sull'Istituto nel corso di questi anni sono piovuti milioni di euro, il cui utilizzo appare alla luce dei fatti del tutto inefficace. Probabilmente ci sono delle responsabilità da parte di chi ha amministrato i fondi fino a oggi lautamente concessi dal governo centrale. E forse è giunto il momento che qualcosa cambi anche nel modo di gestire l'Istituto, per evitare che in futuro ci si veda costretti ad assistere alle solite mobilitazioni tardive utili solo a trincerarsi dietro slogan che usano la cultura per coprire lo sperpero di denaro pubblico.
Paolo Carotenuto
1 settembre 2012