Appalti America's Cup. Dubbi antichi denunciati da associazioni e società civile

Il mondo politico napoletano è stato scosso dalla notizia sull'inchiesta per gli appalti relativi all'organizzazione delle gare di vela del circuito America's Cup World Series, fortemente volute dal Sindaco di Napoli Luigi de Magistris e pagate a caro prezzo utilizzando in parte fondi europei. La reazione del Sindaco è stata molto forte e come al solito ha richiamato lo scontro in essere con i poteri forti che la sua amministrazione avrebbe scardinato. Non è dato sapere di quali poteri parla, giacché proprio per le regate di vela il primo cittadino è riuscito nell'impresa di mettere d'accordo tutti i potentati economici della città, oltre che gli enti locali, giustificando una spesa di svariati milioni di euro in un periodo di vacche magre.

In un'intervista rilasciata al Mattino, il Capo di Gabinetto del Sindaco, Attilio Auricchio, si scaglia contro l'aggressività e la presunta esultanza con la quale l'inchiesta è stata accolta da "alcuni cittadini". Il parametro di riferimento di Auricchio è costituito dalle reazioni sui social network, gli stessi che i fautori della rivoluzione arancione seppero utilizzare in modo prepotente massacrando l'avversario poco comunicativo e avvezzo a infiammare le piazze. La ragione? Aver sottratto a un pezzo della città prebende che venivano riconosciute dalle precedenti amministrazioni.

Ed è un vero peccato che al Capo di Gabinetto del Sindaco, in tutti questi mesi, siano sempre sfuggite le richieste di chiarimento e di chiarezza avanzate da associazioni, osservatori e organizzazioni che di prebende non hanno mai vissuto in passato come oggi. Tra le poche voci civiche che si sono levate nei mesi scorsi, quella di Napoli Punto a Capo che ha più volte chiesto dei tavoli di confronto in merito alla mancanza di trasparenza e anomalie in alcuni appalti collegati alla Coppa America. Tutte richieste dettagliate e documentate, alle quali non è mai stata data risposta. 

In particolare l'associazione presieduta da Sergio Fedele rilevò la gravità con la quale si era proceduto all'assegnazione delle gare delle organizzazioni degli eventi e della comunicazione nelle due edizioni delle regate, nel 2012 e nel 2013.

Appena qualche mese fa sul sito dell'associazione pubblicavano: 
".. il 27 febbraio il Comune di Napoli ha pubblicato la gara per la progettazione, organizzazione e realizzazione di Eventi per la Coppa America. In particolare la cerimonia di apertura, le attività di animazione per ogni momento delle giornate dedicate, concerti, cerimonia di chiusura.
Un particolare importante. Le regate si svolgeranno come noto dal 16 aprile al 21 aprile, ma gli eventi cominceranno il 3 aprile! Capirete tra un po’ il perché del punto esclamativo. L’ importo della gara è bello sostanzioso: 976.000 euro e sarà una commissione a definire quale sarà l’offerta migliore in termini di qualità delle proposte presentate.
Sapete entro quanto le offerte con le relative proposte devono essere presentate? Le ore 12 del 19 Marzo.
La gara si svolgerà il 20 Marzo.
Le imprese che vorranno partecipare hanno 13 giorni utili per presentare le loro proposte!
Ma lo scandalo maggiore è un altro. Quanti giorni avrà la commissione di gara per valutare quale progetto sia il migliore? Anche se si ipotizzano poche offerte, vogliamo dare almeno 5 giorni alla Commissione per valutare quale sia il migliore di proposte di una certa importanza in considerazione dell’importo di gara? Bene, siamo arrivati al 26 Marzo.
L’impresa che vincerà ha esattamente 4 giorni per realizzare il programma di eventi alla base dell’appalto perché il 3 aprile si comincia!
Un vero scandalo.
Ancor più grande perché questa volta si aveva un anno di tempo per programmare al meglio le regate del 2013. Invece sarà impossibile ad esempio inserire nel Programma di comunicazione quali saranno gli eventi che si organizzano! Eppure la nostra associazione fece la stessa denuncia per l’edizione del 2012".


A queste domande non è mai stata data risposta. Come sono stati del tutto ignorati i rilievi effettuati nel 2012, quando i lavori furono realizzati in tempi di record a distanza di mesi dall'assegnazione delle regate. Sul sito del Comune di Napoli, il 13 febbraio 2012 apparve un avviso informativo sui tempi di assegnazione dell'appalto facendo ricorso alla procedura di affidamento prevista dall'art. 57 del D.Lgs. 163/2006 per una serie di prestazioni relative all'allestimento del Villaggio da realizzare all'interno della Villa Comunale, destinato ad ospitare il pubblico e ad accogliere i servizi e le attrezzature per la promozione del territorio; la realizzazione del programma di intrattenimento del Public Event Village; la realizzazione del piano di comunicazione nazionale per la promozione dell'evento sportivo. Attraverso l'avviso, il Comune intendeva cercare soggetti del mercato in possesso di alcuni requisiti tecnici necessari per realizzare i lavori. Il termine fissato per la consegna delle candidature il 18 febbraio. Ovvero appena cinque giorni dopo la pubblicazione dell'avviso.

Con l'annullamento della gara che portò alla vittoria il progetto di Open Gate Italia, in quanto portatrice dell'unica offerta risultata completa, si arrivò al 13 marzo e l'assegnazione dei lavori alla Jumbo Grandi Eventi (cordata con In front e K-events, con il coinvolgimento di de Laurentiis e Della Valle), a meno di un mese dall'inizio delle regate previste per il 7 aprile.
Un tempo assolutamente inconsistente per una promozione adeguata, soprattutto a livello internazionale, di un evento col quale si aveva l'ardire di voler riportare i turisti a Napoli. Come questi avrebbero potuto scegliere Napoli come meta turistica per le gare, essendone venuti a conoscenza pochi giorni prima dell'evento, è un mistero ancora irrisolto.

Sempre Napoli Punto a Capo si chiedeva:
Come è possibile che in 13 giorni si realizzino le opere previste dal bando?
Come è possibile che il programma di comunicazione parta solamente il 12 marzo?
Come è possibile che gli eventi-concerti saranno organizzati solo a partire dal 12 marzo?


Sul fronte consiglio comunale, si è registrato il vuoto quasi assoluto se non fosse stato per il gruppo di Ricostruzione Democratica, costituito da tre consiglieri fuoriusciti dalla maggioranza in occasione di un altro momento estremamente delicato per la Giunta de Magistris, l'approvazione del primo bilancio causa di alcune frizioni anche all'interno della giunta che emergeranno in tutta la loro violenza di lì a pochi mesi. In particolare i consiglieri transfughi, Gennaro Esposito e Carlo Iannello, si opposero alla creazione di una nuova partecipata del Comune, laddove l'obiettivo doveva essere la soppressione o l'accorpamento delle società a partecipazione comunale dando seguito alla deliberazione della Corte dei Conti del 31.03.2013. Ed invece con il secondo blocco di regate il Comune di Napoli si è regalato una nuova partecipata, la ACN destinata a continuare la sua attività anche dopo le gare di vela, divenendo la società di gestione dei grandi eventi della città partenopea.

La conferenza stampa organizzata da un pool di associazioni, nel corso della quale fu presentato un approfondito dossier dell'avvocato Francesco Nappi portavoce dell'associazione ALPI, fu definita da ambienti vicini al Sindaco una riunione di "quattro amici al bar". Forse ben altra attenzione avrebbero dovuto concedere all'incontro "da bar", giacché da lì sono partiti i primi esposti, compresa la denuncia alla Corte dei Conti per alcune irregolarità nella concessione delle gare.

Alle domande e ai dubbi lasciati cadere nel vuoto, è chiamata a dare una risposta l'inchiesta della magistratura. Mentre oggi restano inevasi altri rilievi da parte di quelli che vengono identificati dalla giunta arancione come nemici della città e che semplicemente chiedono un minimo di trasparenza nella gestione della cosa pubblica. Per sapere quanto abbiamo speso per portare la prima tappa del Giro d'Italia a Napoli e chiedere le delibere relative alla concessione di piazza del Plebiscito per il concerto di Bruce Springsteen, probabilmente si dovrà attendere altri mesi e magari altre inchieste della magistratura.
Paolo Carotenuto